Gandalf

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    "Molti sono i nomi che ho nelle diverse terre. Mithrandir sono per gli Elfi, Tharkûn per i Nani; Olòrin ero da giovane nell'ormai obliato Ovest, nel Sud Incànus, nel Nord Gandalf; nell'Est non vado mai."
    — Gandalf ne Il Signore degli Anelli

    Gandalf il Grigio, più tardi conosciuto come Gandalf il Bianco, fu uno dei 5 Istari. Gli Istari furono Maiar scelti personalmente dai Valar per aiutare i popoli della Terra di Mezzo nella loro lotta contro il male. Gli Istari (chiamati dagli Uomini "Stregoni") presero la forma di Uomini, ma possedevano poteri fisici e mentali molto più grandi. Per circa 2,000 anni, Gandalf lavorò accuratamente e senza sosta contro i crescenti poteri del male nella Terra di Mezzo.

    In origine era un Maia e il suo nome in Valinor era Olórin (="Colui che suggerisce i sogni"). Egli era associato a Manwë e a Varda, anche se dimorava nel giardino di Lórien e le sue strade lo conducevano spesso nelle case di Nienna, da cui apprese la pietà e la pazienza. Egli era il più saggio dei Maiar e benchè, prima del suo arrivo nella Terra di Mezzo come Istaro, non vi si fa parola di lui nelle cronache, egli amava molto gli Elfi e, aggirandosi tra di loro invisibile oppure in forma di uno di loro stessi, e donava loro belle visioni e suggerimenti di saggezza. Più tardi, divenne amico anche degli Uomini, per i cui dolori impietosiva, e coloro che lo ascoltavano si riscuotevano dalla disperazione e accantonavano le immaginazioni dell'oscurità. Durante l'adunanza degli Valar per scegliere gli Istari, Gandalf si era tenuto in disparte non volendo entrare direttamente nella questione, e quando gli si chiese di recarsi nella Terra di Mezzo inizialmente oppose un rifiuto, dicendo umilmente che era troppo debole per affrontare un compito di quella portata e che temeva il potere malefico di Sauron; tuttavia Manwë gli disse che proprio in virtù della sua umiltà era tenuto a partire; alla fine accettò il fardello, ma Varda impose che Gandalf non dovesse giungere come terzo (prima di lui erano già stati scelti Saruman e Alatar), ma come secondo e sottoposto solo a Saruman.
    Al suo arrivo nella Terra di Mezzo con le vesti grigie, Círdan il Carpentiere, che vedeva più lontano di chiunque altro sulla Terra di Mezzo, aveva riconosciuto in lui il più possente fra quelli che arrivavano, nonostante fosse più minuto e apparentemente il più vecchio, e gli aveva donato uno dei tre Anelli degli Elfi, Narya, l'Anello di Fuoco dal colore rosso.

    Fatti precedenti alla Guerra dell'Anello / Avventura della Montagna SolitariaModifica
    Non cessò mai di viaggiare in tutte le terre occidentali, dispensando saggi consigli ai re umani ed elfici e rinsaldando i legami tra le due stirpi. Strinse buoni legami anche con i Nani delle Terre Selvagge, fu l'unico degli Istari a interessarsi degli Hobbit, dato che all'epoca sia gli Eldar che gli Uomini sapevano della loro esistenza ma li ritenevano poco importanti, mentre erano conosciuti molto attentamente dai Raminghi Numenoreani che proteggevano la Contea.
    Gandalf entrò a far parte del Bianco Consiglio, un'assemblea presieduta da Saruman a cui partecipavano alcuni Elfi e gli Istari. Questo si trovò presto ad affrontare la questione dello spirito che infestava la fortezza di Dul Guldur: il concilio riteneva che potesse essere lo stesso Sauron che stava riguadagnando potere e che si dovesse colpire subito, ma Saruman invece si oppose. Egli, infatti, sapeva per certo che fosse Sauron e voleva aspettare finchè non avesse guadagnato abbastanza potere da richiamare a sé Unico Anello, in modo da sottraglierlo e ottenerlo per sè.

    Ma, nel 2063 TE, Gandalf si recò a Dol Guldur e qui scoprì che lo spirito era quello di Sauron e, tornato indietro, venne programmato un assalto a cui Saruman non si potè opporre. Il Bianco Consiglio portò a termine l'attacco e Sauron, non ancora in grado di battersi, fuggì a Mordor per poi ritornare nel 2460 TE.

    Gandalf rientrò a Dol Guldur e trovò Thrain II morente, il quale lo pregò di dare al figlio la mappa di Erebor ed una chiave misteriosa, morendo però prima di potergli riferire il nome.

    Tornato al Concilio, comunicò l'urgenza di un nuovo attacco, ma Saruman consigliò invece l'attesa e così fu. Nel frattempo, incontrò Thorin che scoprì essere il figlio di Thrain e con lui concordò di partire alla volta della Montagna Solitaria per investigare. Della compagnia organizzata da Gandalf fece parte anche Bilbo, un Hobbit, che scelse di portarsi dietro nel ruolo di "scassinatore", per poter penetrare in luoghi dove i nani non sarebbero riusciti.

    Quando Bilbo trovò l'Unico Anello, Gandalf fu subito sospettoso sul modo con cui aveva raccontato di averlo ottenuto e si confrontò con lui privatamente, essendo profondamente turbato dalla sua storia dei poteri dell'anello che li sembravano molto familiari.

    Durante questa ricerca, Gandalf scomparve due volte: la prima per esplorare il loro cammino, e la seconda per "per sbrigare altre faccende ugenti", sulla natura delle quali non proferì parola. In realtà, stava partecipando ad un incontro del Bianco Consiglio per programmare l'attacco a Dol Guldur in quanto Saruman aveva finalmente acconsentito. Fu così che quando giunsero a Bosco Atro, Gandalf lasciò la compagnia per partecipare all'assalto (2941 TE), con il quale Sauron si ritirò, anche se solo apparentemente. Ritornò poi per partecipare alla Battaglia dei Cinque Eserciti. Dopo la battaglia, riaccompagnò Bilbo nella Contea.

    In realtà, Gandalf aveva programmato la spedizione proprio nello stesso periodo dell'attacco a Dol Guldur per impedire a Sauron di allearsi con il drago Smaug.

    In seguito viaggiò per tutta la Terra di Mezzo, alla ricerca di indizi e informazioni sul ritorno di Sauron e sul misterioso anello di Bilbo, finchè nel 3001 TE tornò nella Contea per partecipare al 111° compleanno di Bilbo. Durante il suo discorso, Bilbo scomparve improvvisamente utilizzando l'anello. Turbato da ciò, Gandalf confrontò il suo vecchio amico e cerò di persuaderlo a partire senza portarsi dietro l'anello ma lasciandolo a Frodo. Bilbo accusò Gandalf di volerglielo rubare definendolo "il mio tesoro", con l'identica espressione usata da Gollum. Gandalf, quindi, si mostrò con tutta la sua forza facendo arretrare Bilbo, il quale ammise che l'anello lo aveva cambiato e decise volontariamente di lasciarlo a Frodo.

    Per i successivi ventissette anni, Gandalf andò alla ricerca di risposte e dell'unica creatura che poteva sapere qualcosa di più sulla natura dell'anello, Gollum. Dopo averlo cercato a lungo vicino a Mordor, si incontrò con Aragon che lo aveva catturato a Bosco Atro. Qui lo interrogarono e scoprirono che Sauron era arrivato a lui prima di loro e, avendolo torturato, lo aveva costretto a rivelargli il nome dell'Hobbit che gli aveva rubato l'anello: "Baggins" della Contea. In seguito lasciarono Gollum in custodia agli Elfi di Bosco Atro.
    Dopo aver scoperto la probabile vera natura dell'anello di Bilbo , tornò velocemente alla Contea dove confermò i suoi sospetti gettando l'anello nel fuoco e rivelando così le scritta incisa su di esso.
    Dopo aver raccontato a Frodo la storia dell'Unico Anello, e lo affrettò affinchè partisse immediatamente con l'anello per dirigersi a Gran Burrone, Dimora del Re elfico Elrond, sapendo che nella Contea esso era in pericolo.

    Cavalcando poco fuori la Contea, egli incontrò Radagast il Bruno, il quale gli disse di andare a chiedere consiglio a Saruman (di cui ignorava il tradimento) mentre si impegnò di comunicare alle Aquile di cercare di spiare i movimenti del nemico e di comunicarglieli il prima possibile. A sua insaputa quindi Radagast fu utilizzato da Saruman per attirare Gandalf ad Orthanc ma nello stesso tempo fu anche la causa della sua liberazione perchè avvertì le Aquile di raggiungerlo.

    Gandalf lasciò quindi una nota per Frodo al custode della locanda nel villaggio di Brea e partì per Isengard, dove fu tradito e tenuto pregioniero da Saruman che era già caduto sotto l'influenza di Sauron a causa dell'uso del Palantír. Fu, però, salvato da Gwaihir l'Aquila, e raggiunse Gran Burrone.

    Qui, ritrovatosi con Frodo, partecipò al Consiglio Segreto indetto da Elrond e venne a sapere da Legolas del Reame Boscoso che Gollum era fuggito durante un'attacco di orchi e le sue tracce si erano confuse con quelle degli orchi rendendo il compito di seguirle impossibile.

    Dopo la decisione del Consiglio di distruggere l'anello, prese il comando della Compagnia dell'anello. Insieme ad Aragorn cercò di condurre gli Hobbit e i loro compagni attraverso il passo di Caradhras, ma senza successo perchè furono ostacolati dalla magia di Saruman.

    Fu così che , a malincuore, scelse di percorre una "via oscura e segreta" attraverso le Miniere di Moria, sapendo di correre un grosso pericolo. Durante il loro viaggio nelle Miniere, scoprirono che Balin, un alleato di Gandalf durante l'avventura alla Montagna Solitaria e cugino di Gimli, era morto in battaglia durante l'assedio di Moria da parte degli orchi.

    Nella sala dove si trovava la tomba di Balin, la Compagnia fu assalita da un gruppo di orchi e anche da un Balrog, comunemente chiamato il Flagello di Durin. Nonostante fosse stato indebolito dal primo incontro con lui nella sala della tomba, Gandalf lo affrontò sul Ponte di Khazad-dûm.

    Qui, dopo aver ordinato alla Compagnia di fuggire, si fermò e affrontò il Balrog faccia a faccia. Come il Balrog cercò di avanzare, Gandalf colpì con il bastone il ponte davanti a sé che cominciò a crollare sotto i piedi del Balrog. Mentre il Balrog spronfondava nell'abisso, schioccò la sua frusta afferando una gamba di Gandalf che cadde e fu trascinato nell'abisso.

    Nè lui nè il Balrog morirono nella caduta, ma continuarono a lottare pe otto giorni finchè, sul picco di Zirakzigil dopo aver combattuto per due giorni e due notti, Gandalf sconfisse il Balrog e lo scaraventò contro il fianco della montagna. Gandalf morì a seguito dello scontro e, mentre il suo corpo giaceva sul picco, il suo spirito iniziò il viaggio al di fuori del Tempo.
    "Sono molto mutato da quei tempi e non sono più impastoiato dai gravami della Terra di Mezzo com'ero allora"
    — Gandalf il Bianco

    Gandalf fu "mandato indietro", resuscitato da Eru, ritornando in vita come una figura molto più maestosa, Gandalf il Bianco. Dopo essere stato trovato da Gwaihir, fu curato dalle sue ferite e rivestito in abiti bianchi da Galadriel a Lórien. Il suo cambiamento non è casuale: il colore bianco era infatti riservato solo al capo degli Istari, e a causa del tradimento di Saruman ora tocca a Gandalf guidare il suo ordine.
     
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